sigarette elettroniche, un'abitudine pericolosa
Le sigarette elettroniche (e-cig), soprattutto monouso, piacciono ai giovani e sono particolarmente accessibili e socialmente accettate. In uno studio condotto da Caitlin Notley della University of East Anglia a Norwich, nel Regno Unito, pubblicato sulla rivista accademica Addiction di Society for the Study of Addiction, che ha coinvolto un piccolo gruppo di 29 giovani di età compresa tra 16 e 20 anni, sono state poste domande sull’utilizzo delle e-cig.
Secondo lo studio, le caratteristiche che incoraggiano questo fenomeno sono la facilità d'uso, l'accessibilità, la gamma di colori e sapori e gli aspetti sociali che rendono il loro uso parte integrante delle reti di pari.
Il dato è confermato dal Centro Antifumo dell’Ospedale Policlinico di Milano che conferma i dati Istat relativi alla popolazione nella fascia di età compresa tra 14 e 17 anni nella quale si osserva una prevalenza dell’11,1% dell’uso delle e-cig, a fronte di una diminuzione dell’utilizzo delle sigarette tradizionali. Analogo quadro viene descritto dagli studi condotti dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS): tra i giovani tra i 15 e i 24 anni circa il 20% dei partecipanti ha dichiarato di aver utilizzato almeno una volta nella vita la sigaretta elettronica. Dati Doxa in collaborazione con l'ISS e relativi all’anno 2023 rilevano che l'8% degli adolescenti (15-19 anni) usa regolarmente sigarette elettroniche.
Ma tutto questo ha degli effetti: si osserva un aumento dell’accesso al pronto soccorso per danni da svapo come infiammazioni acute, alveoliti e bronchioliti.
Vi è una percezione di minor rischio legata a questi dispositivi rispetto alle sigarette tradizionali, nonostante i dati oggi disponibili non siano poi così rassicuranti e i dati sul lungo periodo non siano ancora disponibili. Questa convinzione emerge anche dal fatto che in molti luoghi nei quali è proibito fumare, l’uso delle e-cig è comunque permesso.
Questi fraintendimenti sulle e-cig fanno sì che molti giovani (e non solo) siano fumatori duali (sigaretta tabagica e sigaretta elettronica) come emerge anche dallo studio inglese. In questo caso, ai danni della sigaretta tradizionale si sommano quelli della sigaretta elettronica e non è raro che in caso di e-cig con nicotina il consumo totale di nicotina aumenti.
In questo contesto la scuola ha un ruolo di primo piano nell’educare i ragazzi verso uno stile di vita sano, mettendo in luce i rischi (non solo legati alla salute) dell’utilizzo delle sigarette elettroniche, o sfruttando gli sportelli psicologici presenti all’interno degli istituti, nel caso in cui dietro al fumo ci sia uno specifico disagio e la sigaretta rappresenti uno strumento di coping. Altrettanto importante è il medico di medicina generale, che rappresenta il primo “filtro” e la persona alla quale ci si rivolge per monitorare le proprie condizioni di salute.
Esistono come validi alleati i Centri Antifumo, un punto di appoggio importante per tutti coloro che vogliono dire stop alle sigarette (siano esse elettroniche o tradizionali). Per questo motivo è importante ricordare che in Italia esiste una rete di Centri Antifumo accreditati dall’ISS. Tutte le informazioni sui centri sono disponibili sul sito ISS oppure contattando il Telefono Verde contro il Fumo (800 554088), un servizio nazionale, anonimo e gratuito, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 16:00.